Storia
Secondo antichi scrittori greci del V°secolo a.C. LATTARICO fu fondata dagli Enotri, primi abitatori della Lucania e del Bruzio. Ecateo di Mileto, storico e geografo greco nella sua opera Periegesis, infatti, parlando degli insediamenti di questo popolo, nomina alcuni villaggi. Tra questi figura Hetriculum o Ocriculum che alcuni storici calabresi hanno identificato con l'attuale LATTARICO. Nel III° secolo a.C. il villaggio di Lattarico, menzionato tra l'altro da Livio nelle "Storie", fu sicuramente ripopolato dai Bruzi. L'originario nome e' un diminuitivo di ocris (monte) di derivazione osco-umbra. Incerta e' l'epoca in cui ci fu l'avvicendamento fra i due nomi; certo è che nel 1141 Lattarico aveva gia' sostituito il primitivo Ocriculum. L'attuale nome, è di origine latina, e deriva, come si può intuire, dal vocabolo lacteus, cioe' latte. Lattarico sta dunque per lattari, il paese dei lattari, vale a dire luogo in cui si produce molto latte. La terra di Lattarico con quella molto più vasta e fertile di Regina, una delle frazioni dell'attuale entità comunale, costituiscono, nell'XI° secolo, uno dei primi possedimenti Normanni in Val di Crati. Ed è nel 1079 che Roberto il Guiscardo dona in feudo al vescovo di Melfi la terra di Regina. E' quindi da supporre che a quel tempo Lattarico fosse addirittura casale di Regina. Dopo il 1560 i feudi di Lattarico e Regina passano, per vendita fatta da Nicolo' Sanseverino, ai Barracco di Cosenza. Di questa nobile famiglia rimane oggi solo lo stemma gentilizio scolpito in un sacrario o edicola funeraria, posta nella navata destra della chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari. Dopo i baroni Barracco si alternano nel possesso due rami della famiglia Spinelli; prima i marchesi di Fuscaldo, poi i principi di Tarsia. Da quest'ultimi i due feudi passano ai Marsico di Altilia. La famiglia Marsico, dopo l?eversione della feudalità (legge 2 agosto 1806), continuò a dimorare a Lattarico nonostante i loro possedimenti e quindi i loro interessi economici fossero stati drasticamente ridimensionati per effetto di tale legge. Da ricordare che la Baronessa Elisa Marsico istituì la festa delle ?Verginelle? per suggellare la sua fede nella Vergine Addolorata. Questa commovente festa si svolge ogni anno il venerdì che precede la Domenica delle Palme. Essa e caratterizzata da una suggestiva processione di fanciulli che sfilano dinnanzi al Simulacro portando sul capo una corona di spine di acacia o di asparago. Abolita la feudalita', Lattarico riacquista vigore economico; l'agricoltura, orientata verso le colture erbacee, impegnava la quasi totalita' della forza lavoro. La produzione del grano e del granone superava il fabbisogno locale, tant'è che l'esuberante diventava mercanzia sulla piazza di Cosenza. Erano almeno 4 i mulini ad acqua che, a quel tempo, operavano sul territorio. comunale, mentre i frantoi, in numero di 10 e tutti a forza animale, erano una buona fonte di lavoro e di reddito. Nel 1857 a Lattarico erano attivi 20 telai per la tessitura del cotone. Sul finire del secolo l'amministrazione comunale realizzava le prime opere pubbliche: nel 1892 vennero costruite le opere igienico sanitarie e, piu' o meno nello stesso periodo, l'acqua potabile cominciò a scorrere dalle fontane pubbliche. Nel 1928 il Comune venne aggregato a Montalto Uffugo, ma appena qualche anno dopo (1934) riebbe l'autonomia. La chiesa dell'Immacolata Concezione ha un bel portale litico con arco a tutto sesto, il campaniletto a ventola e la cupola poligonale; La Chiesa parrocchiale conserva ancora frammenti del portale lapideo rinascimentale e una rosa traforata monolitica a raggiera, opera dei scalpellini del seicento. La frazione Regina sorge alle falde della Serra Pantolonata su uno sprone presso un affluente del torrente Coscinello a sud-est di Lattarico. Di particolare interesse rilsutava, ora non più esistente, il rudere del castello medievale, un tempo di pertinenza dei Sanseverino di Bisignano. Suggestivi i resti del monastero di San Benedetto fondato nell'alto medioevo dai frati benedettini. Tra i personaggi illustri va ricordato Giovanni Pizzullo da Regina, dell'Ordine dei Minimi. Il suo operato fu rivolto essenzialmente all'istituzione dei legati Pii di Don Giovanni Pizzullo a cui devolse tutte le sue cospicue sostanze. Nacque a Regina papa Innocenzo XII° , al secolo Ottavio Francesco Giuseppe Antonio PIGNATELLI. La testimonianza di questa illustre nascita, alla data del 21 gennaio 1626 , è conservata nel registro parrocchiale ai S. Giovanni di Regina. Inequivocabile , a questo proposito, la notazione, segnata sul margine sinistro del foglio del registro, nella quale si legge: "Fu Pontefice con il nome di Innocenzo XII° nel 1691. Fu un Pontefice savio e Santo, abolì il Nepotismo, con una celebre Costituzione, trasse dalla venerazione del Pontificato anche agli eretici. L'Arcip. Molinari di Acri ha notato la sua memoria".